top of page
Biografia di Pavel Pavlovič Muratov

Patrizia Deotto Università degli studi di Trieste (Italia)


Pavel Pavlovič Muratov, scrittore e storico dell’arte, nasce nel 1881 a Bobrov, nel governatorato di Voronež. Nel 1904 si laurea a Pietroburgo in Ingegneria dei trasporti.  Nel 1905, si stabilisce a Mosca e sposa in prime nozze l’attrice Evgenija Vladimirovna Paganuzzi (Ženja Muratova, 1884 o 1885-1982). In collaborazione con il fratello Vladimir Pavlovič, ufficiale di carriera e storico, pubblica articoli di strategia militare relativi al conflitto russo-giapponese (1904-1905). L' interesse per i problemi politici e sociali spiega l'origine del suo primo libro La lotta per il diritto al voto in Inghilterra pubblicato nel 1906 e dedicato all'analisi del sistema costituzionale inglese.  Nello stesso anno compie due viaggi in Francia e in Inghilterra, dove segue le mostre in corso nei due paesi, e inizia a collaborare come critico d'arte a diverse riviste prestigiose, tra le quali: "Zolotoe runo" (Il vello d'oro), "Vesy" (La Bilancia), e le riviste d’arte "Apollon" e "Starye gody" (Gli anni passati).  Nell’autunno del 1908 realizza insieme alla moglie, all’amico pittore Nikolaj Ul'janov e alla pittrice Anna Glagoleva il suo sogno di visitare l’Italia. 


 Rientrato in Russia si dedica a Obrazy Italii (Immagini dell’Italia): la prima edizione esce in due volumi nel 1911-1912, immediatamente seguita dalla seconda edizione, ampliata, del 1912-1913. In quel periodo ritorna altre due volte in Italia e si cimenta anche come traduttore, pubblicando un'ampia scelta di novellieri italiani del Rinascimento. Se fino al 1911 è predominante l'interesse per l'arte italiana, al rientro dalla penisola è l'antica pittura russa ad attrarre l’attenzione di Muratov. Infatti intraprende alcuni viaggi negli antichi monasteri alla ricerca di materiali per il volume sull'arte russa antica, commissionatogli dal pittore e storico dell’arte Igor’ Grabar’ per la sua monumentale Storia dell'arte russa. Nel 1913 con l’editore Konstantin Nekrasov fonda "Sofija", una rivista che ha come scopo di avvicinare un pubblico sempre più vasto all’arte russa antica. Ne usciranno sei fascicoli, da gennaio a giugno 1914.  Nel frattempo Muratov si è separato dalla prima moglie e ha iniziato una relazione con Ekaterina Urenius (1888-1965), traduttrice dal francese, prima moglie del critico letterario Boris Grifcov, con la quale ha avuto un figlio, Gavriil, nel 1915. La sposerà in seconde nozze nel 1920.


 Ai primi di agosto del 1914 la Russia entra in guerra e Muratov viene inviato prima sul fronte austriaco e poi trasferito a Sebastopoli. Nonostante l'atmosfera tutt'altro che favorevole alla creazione letteraria, riprende febbrilmente l'attività di scrittore e di giornalista, stimolato sia dall'amore per la letteratura sia da ragioni economiche. Nel 1918 rientra a Mosca, dove pubblica Geroi i geroini (Eroi ed eroine), una raccolta di racconti a sfondo storico, e si fa inoltre promotore insieme al poeta Chodasevič della "Knižnaja lavka pisatelej" (Bottega libraria degli scrittori), un’iniziativa indirizzata a fornire un aiuto agli scrittori che, dopo la chiusura della maggior parte dei giornali e le difficoltà incontrate dalle poche case editrici ancora in vita, erano rimasti senza mezzi di sussistenza 


Dal 1918 al 1922 ricopre numerosi incarichi: è professore alla Scuola superiore di Belle Arti di Mosca; fa parte della commissione addetta alla conservazione dei beni artistici e delle antichità, istituita presso il Commissariato del popolo per l'istruzione; nel 1920 è eletto presidente dell’Istituto moscovita delle ricerche storico-artistiche e della museologia. Inoltre il suo nome è legato alla creazione a Mosca, nel 1918, di due importanti istituzioni culturali: il museo Ars Asiatica, oggi Museo dell’Arte Orientale e lo Studio Italiano, un cenacolo di scrittori, pittori, storici dell’arte e della letteratura che negli anni della rivoluzione e della guerra civile si prefiggeva di promuovere la diffusione della cultura italiana; Muratov ne diventa presidente nel 1921. Nel 1922 escono la raccolta di racconti Magičeskie rasskazy (I racconti magici), il romanzo Egerija (Egeria) e la commedia Kofejnja (La caffetteria).


Sebbene non abbia subito alcuna pressione da parte del governo sovietico, in autunno decide di lasciare la Russia e parte con la famiglia per Berlino. Una decisione molto sofferta, che per lungo tempo non si rassegna a considerare come definitiva. A Mosca nel 1923 vedono la luce la sua traduzione dei Pittori italiani del Rinascimento di Bernard Berenson, una monografia sul pittore Petr Končalovskij e alcuni fascicoli della collana "Iskusstvo" (Arte) da lui curata, dedicati ai musei e agli artisti russi. A Berlino esce una raccolta di racconti intitolata Morali (1923) e un saggio su Cézanne (1923). Il 15 novembre 1923 Muratov arriva a Roma, dove partecipa al ciclo di conferenze, promosse dall'Istituto per l'Europa Orientale, di cui era segretario Ettore Lo Gatto, e dal Comitato italiano di soccorso agli intellettuali russi, ideato nel 1922 da Umberto Zanotti Bianco. Dopo la conferenza, Muratov si trattiene in Italia, grazie a un sussidio assegnatogli dal "Comitato" che gli permette di compiere i suoi studi sulla "Scuola napoletana nel Seicento e nel Settecento”. La casa romana di Muratov in Via del Babuino è luogo d'incontro per gli intellettuali russi e italiani - tra gli altri Vjačeslav Ivanov, De Chirico e De Pisis - che ogni martedì si riuniscono per discutere di arte, religione e letteratura. Nel 1924 esce finalmente la prima edizione integrale in tre volumi di Immagini dell’Italia presso l’editore russo emigrato a Berlino Zinovij Gržebin. 


Muratov è perennemente assillato da problemi economici e per sbarcare il lunario si avventura nel commercio di quadri, ma con scarso successo, entra in società, come consigliere, con due conoscenti russi, proprietari di una bottega di antiquariato a Roma, e occasionalmente esegue delle perizie. Dal 1927 si divide tra Roma e Parigi e si dedica nuovamente alla pittura russa antica, preparando il volume Les icones russes. Nel 1928 esce il suo saggio La pittura bizantina in versione italiana e francese e nel 1929 pubblica per la casa editrice "Valori Plastici" una monografia su Beato Angelico.   All’inizio degli anni Trenta si trasferisce stabilmente a Parigi, dove nel 1931 dà alle stampe importanti studi come La sculpture gothique e il catalogo della mostra della collezione di icone di Jakov Zolotnickij. Inoltre prosegue regolarmente la collaborazione, iniziata nel 1927, con il quotidiano degli esuli russi a Parigi di orientamento conservatore "Vozroždenie"(La Renaissance).  Nel dicembre 1933 parte da Marsiglia  per Tokio, quindi raggiunge San Francisco e attraversa gli Stati Uniti in treno fino a New York; rientra in Francia ai primi di maggio del 1934. Le tappe di quel lungo viaggio sono descritte puntualmente nelle trentacinque corrispondenze pubblicate su "Vozroždenie". Nel dicembre 1939 Muratov si trasferisce su invito dello storico e giornalista inglese W.E.D. Allen, con cui collabora alla stesura di tre libri di carattere storico, prima a Londra e nel 1947 in Irlanda, nella tenuta di Whitechurch House, a Cappagh nella contea di Waterford, dove muore il 5 ottobre del 1950.

 

Patrizia Deotto

bottom of page